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LE CHIESE NEL CIRCONDARIO

Nelle vicinanze del Giardino Botanico Gavinell a Salsomaggiore Terme

Numerose chiese molto particolari vi aspettano per rendere ancora più speciale il vostro giorno più bello.

Abbazia Cistercense di Fontevivo 1497

L'abbazia venne fondata dalla comunità della vicina Chiaravalle della Colomba.
La denominazione "Fontevivo" deriva da una sorgente d'acqua situata poco lontano.
Il monastero subì delle radicali trasformazioni tra il XVII e il XVIII secolo, quando venne trasformato in un collegio per la nobiltà parmigiana.
La chiesa ha uno sviluppo a tre navate e altrettante campate nella navata centrale.
Il transetto è sporgente con abside quadrata accanto alla quale si aprono a destra due cappelle rettangolari.
Ospita il monumento sepolcrale di Ferdinando di Borbone duca di Parma e Piacenza morto nel 1796 nell'abbazia.
Nella seconda campata c'è una piccola "Madonna con Bimbo" in pietra forse romanica.
C'è anche la lastra sepolcrale di Guido Pallavicino Templare.
 

Abbazia di Castione de' Marchesi XIII sec.

La chiesa, parte di un insediamento fortificato benedettino due-trecentesco, venne eretta con probabilità nel XIII secolo, secondo i tipici moduli costruttivi cistercensi, con semplice facciata decorata da cornici e archetti.
Il severo interno a tre navate poggia su robusti pilastri a fascio e su archi che rammentano quelli dell'abbazia di Fontevivo.
Molto interessante la serie di capitelli scolpiti con figure umane e mostruose in stile post-antelamico.
Alla fine della navatella a sinistra c'è l'affresco votivo quattrocentesco con la "Madonna e il Bimbo in trono" e la cappella col fonte battesimale datato 1588, chiusa da cancello in ferro battuto del settecento.
 

Abbazia di Chiaravalle della Colomba 1145

Il complesso architettonico è impiantato secondo lo schema classico benedettino.
Si narra che i frati costruttori dubbiosi sulla localizzazione dell'abbazia pregarono il Signore che mandasse loro un segno. In quel mentre apparve in cielo una colomba che portando nel becco delle pagliuzze le lasciò cadere sul perimetro del futuro complesso abbaziale. Da qui il nome di Chiaravalle della Colomba. L'inizio dei lavori viene posto a poco dopo il 1145 L'antica facciata è preceduta dall'avamportico trecentesco.
Sotto le sue volte si trova un'arca tombale che fu a lungo reputata sepolcro di Oberto Pallavicino (che donò il terreno) ed ora invece dei primi Abati.
L'interno a tre navate ci mostra la vera primizia dell'architettura cistercense in Italia.
La navata centrale si sviluppa per quattro grandi campate e l'edificio termina con coro e transetto.
Dal transetto destro parte la scala che comunicava direttamente con il soprastante dormitorio dei monaci.
Nel "Sacrarium" accessibile dal Chiostro, c'è un affresco raffigurante la "Crocefissione".
Tra le reliquie qui conservate vi è ancora la preziosa teca con la "Sacra Spina", dono di Luigi IX re di Francia detto il Santo.
Lo straordinario gioiello di Chiaravalle della Colomba è il chiostro trecentesco.
E' l'unico consevatosi intatto fuori dalle grandi città sull'intero territorio emiliano-romagnolo.
Vi sono profuse tutte le sapienze architettoniche, decorative, e mistico-simboliche della mentalità medioevale.
 

Chiesa di Castellina di Soragna XVIII sec.

L'ampio edificio si fregia di facciata e campanile ben disegnati, nello stile di Ottavio Bettoli (verso la metà del 1700).
La porta principale è di Battista Nobili (1755).
Lo spazio interno è diviso in tre navate da pilastri con pronunciati capitelli.
Mentre il presbiterio a pianta quadrata, con volta a vele, risulta sproporzionato al resto, sì da farlo ritenere almeno di fine quattrocento.
Appeso nel retrofacciata, si ammira il "crocefisso ligneo, fine quattrocento in origine con braccia mobili. C'è una bella "annunciazione" (1591) entro una cornice intagliata con lo stemma dei conti Castellina.
 

Chiesa di San Silvestro di Scipione Castello.

Nell'anno 1786 Don Vincenzo Ricci fece l'acquisto delle aree situate nel Castello di Scipione dalla Signora Duchessa Dorotea Pallavicino moglie del Duca Carlo Sforza Fogliani d'Aragona Grande di Spagna per costruire la nuova Chiesa Parrocchiale.
L'apertura della Chiesa di Scipione, e quindi la benedizione della medesima, sembra avvenuta nell'anno 1790, epoca in cui terminò la costruzione.
Questo edificio deve in gran parte la sua esistenza all'opera instancabile di Don Vincenzo Ricci, parroco a Scipione per 37 anni.
Morto l'anno successivo dalla consacrazione della struttura (1791) il parroco fu sepolto nella nuova Chiesa Parrocchiale di S. Silvestro.
Il grazioso edificio fu dotato della sacrestia, dell'altare maggiore fatto di mattoni, e di due altari attigui ai muri laterali interni, uno dedicato alla Beata Vergine del Rosario, l'altro dedicato a S. Antonio Abate dove fu collocata in una nicchia centrale la statua lignea del Santo, trasportata dall'Oratorio di S. Silvestro.
 

Chiesa di Siccomonte.

La chiesa di Siccomonte, anticamente detta "della Mola", esisteva prima del 1440 ed era di patronato degli uomini della villa.
Dapprima semplice chiesa campestre, fu più volte beneficiata dai parrocchiani e per la sua ricca dote venne concessa in prebenda a Giovanni Antonio Facchinetti, divenuto poi papa col nome di Innocenzo IX, allorché era governatore pontificio di Parma.
Pittoresca nella sua semplice architettura rievoca dagli emblemi pontifici un capitolo della sua storia.
 

Chiesa di Tabiano Castello dei Santi Gervasio e Protasio Martiri.

La chiesa era anticamente una semplice cappella dipendente dalla pieve di Contignaco: tale appare nel Capitulum seu Rotulos decimarum della diocesi di Parma redatto nell'anno 1230 L'importanza della chiesa, elevata al rango di parrocchiale, fu legata da quella politica del suo castello;

come altrove, ragioni di prestigio da parte dei feudatari Pallavicino sono all'origine della posizione di privilegio goduta dalla chiesa di Tabiano, largamente beneficiata e divenuta battesimale nei limiti di una vasta accezione territoriale.
 

La chiesa di Costamezzana (1909)

La sua costruzione risale al 1909.
Venne edificata dove c'era un boschetto e una maestà dedicata alla Madonna del Carmine, per interessamento della Regina Margherita di Savoia che, a quel tempo, veniva a fare le cure a Salsomaggiore Terme.
La costruzione, in stile romanico moderno, venne completata otto anni dopo grazie al contributo di tutta la popolazione.
Nel 1967 è stata inaugurata l'imponente scalinata che dà alla chiesa un aspetto molto elegante.
L'interno, a una navata, è impreziosito dall'affresco del catino dell'abside e dalle suggestive vetrate, collocate sempre nella parte absidale.
 

La chiesa di San Giorgio di Vigoleno XI sec.

E' una piccola basilica romanica dell'XI secolo a tre navate culminanti con tre absidi tuttora ben conservate.
Nell'abside centrale campeggia un dipinto di San Giorgio che uccide il drago e una figura di San Benedetto, dipinta sulla terza colonna di sinistra che porta la data 19 Luglio 1427.
L'interno è sobrio e suggestivo, tutto in pietra a vista a conci ben squadrati.
Il tetto ha capriate lignee.
Di buona fattura e molto raro, alla sinistra dell'altare, si trova l'antico tempietto-tabernacolo gotico, segnato con lo stemma del committente: gli Scotti.
Nella più pura tradizione romanica, non vi è un solo capitello che assomigli all'altro: il disegno, la modellatura, la decorazione sono svariatissime.
La lunetta del portale contiene un bassorilievo, opera di maestro antelamico degli inizi del XIII secolo, che rappresenta San Giorgio a cavallo che uccide il drago, assistito da un angelo.
 

La Collegiata di Santa Maria Assunta di Castell'Arquato sec XII.

La Collegiata, lunga circa trenta metri e larga quindici, presenta una pianta basilicale priva di transetto con una navata principale affiancata da due navatelle che terminano con tre absidi dal profilo semicircolare, sia esterno che interno.
La navata principale è dotata di una copertura a capriate lignee in vista.
La particolarità della chiesa è quella di avere tre absidi, una centrale, la maggiore, e due absidiole laterali. Due anche gli ingressi.
Nella facciata settentrionale c'è un bellissimo portale romanico, cui si accede da una scalinata, ed è sormontato da una lunetta che rappresenta la Madonna col Bambino tra un angelo e San Pietro.
 

Pieve di San Giovanni in Contignaco (1170)

La primitiva chiesa subì verosimilmente, l'insulto di bande armate, venute a contendersi sotto i castelli di Contignaco e Gallinella. Lo fanno supporre le precauzioni che il signore di Pellegrino, Ugo Banzola, prose nel ricostruire, nell'anno 1330 la canonica, munendola di mura, di feritoie e di altri accorgimenti difensivi.
I restauri hanno dato alla Pieve la suggestiva austerità del romanico, degli affreschi rinascimentali, dipinti sulle colonne che sostenevano gli archi.
Se ne è salvato uno solo. E' l'affresco raffigurante una Santa Lucia, fatto eseguire da Matteo de Helena nel 1517.
Altre pitture quattrocentesche, rinvenute nella cella campanaria, opera di un artista padano sono stati collocati lungo le navate della chiesa.
Al 1840 risale invece il San Giovanni Battista, lavoro accademico di Luigi Vigotti, donato alla Chiesa dalla Duchessa Maria Luigia.

Per informazioni: Parrocchia di Contignaco - tel. 0524 572073 (Don Renato)